Non è una moda né tanto meno uno slogan. Lo stiamo vedendo in questi anni, e finalmente stiamo diventando consapevoli che il cambiamento climatico dipende soprattutto dal genere umano.
Ma se poco tempo fa Greta Thunberg gridava ,il 1 ottobre 2021 a Milano, :”La speranza non dipende dai politici che fanno chiacchiere(Bla Bla Bla) e neanche dall’immobilismo delle promesse vuote…”, circa trenta giorni dopo, al G20,non si è fatta attendere la risposta del presidente del consiglio Mario Draghi: “Molti dicono che sono stanchi del bla bla, io credo che questo summit sia stato pieno di sostanza. Abbiamo riempito di sostanza le parole”.
Ma un passo importante è stato compiuto con la proposta della Commissione europea che “per rendere le politiche UE in materia di clima, energia, uso del suolo, e fiscalità idonee a ridurre le emissioni nette di gas a effetto di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Il conseguimento di tali riduzioni nel prossimo futuro è fondamentale affinché l’Europa diventi il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050 e si concretizzi il Green Deal europeo . Con le proposte odierne la Commissione presenta gli strumenti legislativi per gli obiettivi stabilità dalla normativa e trasformare radicalmente la nostra economia e la nostra società per costruire un futuro equo, verde e prospero.” (fonte: https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/ip_21_3541)
In Italia, invece, Il 16 novembre si sono aperti in Senato i lavori sul testo ufficiale: circa 219 articoli per un totale di 30 miliardi di euro ed un mese a disposizione per chiudere l’iter di approvazione.
Con il disegno di bilancio 2022 , precisamente con l’articolo 128 si propone l’istituzione di un Fondo italiano per il clima, con una dotazione pari a 840 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 e di 40 milioni a partire dal 2027 (per un totale di circa 5,7 miliardi di euro), passibile di incremento con l’apporto finanziario di soggetti pubblici o privati, nazionali o internazionali.
Ma non è l’unico articolo che va a contrastare l’inquinamento e ad aiutare l’aziende in ambito Green.
Infatti l’articolo 128 prevede, Con una dotazione di 150 milioni di euro dal 2022, il Fondo per la transizione industriale che sosterrà gli investimenti green delle imprese, in particolare quelle che operano in settori ad alta intensità energetica.
Se il tema centrale è il clima , non dobbiamo sottovalutare che l’inquinamento provoca vittime più in Italia che negli altri paesi europei: nel 2019 l’Italia era al primo posto in Europa per morti per biossido di azoto e secondo per i rischi da particolato fine PM2,5 e ozono. (fonte dati: AEA)
Non ci resta che attendere, ma nel frattempo possiamo fare la nostra parte.
1 Raccolta differenziata;
2 Riduciamo l’uso dei condizionatori d’aria e dei riscaldamenti;
3 Risparmi Energetico: Utilizzare solo la luce di cui abbiamo bisogno, e non sprecarla;
4 Acqua: Nell’utilizzo di lavatrici e lavastoviglie basterebbe prediligere il ciclo ecologico o quello breve, ma sempre a pieno carico;
5 Carta: è possibile utilizzare carta certificata on i marchi internazionali che garantiscono la gestione responsabile delle foreste secondo standard ambientali, sociali ed economici;
6 Cibo: La gran parte degli sprechi alimentari, oltre il 40%, avvengono tra le mura domestiche, il resto in fase di produzione o distribuzione;
7Trasporti: I mezzi pubblici? Senz’altro meglio dell’auto privata. Per costi e rispetto dell’ambiente;
8Alberi: Piantare un albero è un gesto fondamentale per esprimere la volontà di prendersi cura del nostro pianeta.
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